Questo progetto esplora il mercato dell'usato di Albergheria, un quartiere periferico del centro storico di Palermo.
Albergheria è un mercato semi-informale dove le persone possono scambiare cimeli, attrezzi e chincaglierie di ogni genere. Martelli, batterie, vecchi quadri e bambole dimenticate si trovano tutti sulla stessa bancarella. Questo vivace quartiere rappresenta l'ultima possibilità per una moltitudine di oggetti vecchi e spesso difettosi di rimanere in Europa, in una città che politicamente e geograficamente rimane ai margini della moderna società consumistica.
Questo mercato dà lavoro a centinaia di persone. È nato come attività informale 30 anni fa, come opportunità economica creata dalla gente che viveva ai margini di Palermo. Oggi i commercianti sono diventati una comunità organizzata che agisce in modo cooperativo per proteggere il loro mercato e il loro diritto al lavoro dal linguaggio normativo dello Stato che minaccia di modificare la presenza del mercato.
Se per alcuni questo mercato rappresenta una vera economia alternativa, basata sul commercio e sul riciclo, per gli estranei come me questa realtà è sembrata un viaggio onirico in un'assurda giustapposizione di oggetti. Una manifestazione morbosa del consumismo. Mentre ero immerso nell'Albergheria, ho cercato di catturare alcuni dei momenti inquietanti che trasudano dal mercato e dalle sue bancarelle idiosincratiche.
Le bancarelle dell'Albergheria sono state in grado di collegare diverse epoche di tecnologia, design degli interni e un'incredibile varietà di scopi. In definitiva, mi ha dato una prospettiva di come potrebbero essere le città in futuro se non fossero in grado di smaltire tutta la moltitudine di oggetti che produciamo. Mentre camminavo per il mercato non riuscivo a smettere di pensare alle “Città invisibili” di Calvino, quando descrive “Leonia” - la città immaginaria che si rinnova accumulando e smaltendo ogni cosa ogni giorno. Leonia era una critica al consumismo che Calvino rappresentava ed è così che prevedeva il futuro delle città.
Questo progetto vuole ritrarre sia le assurde bancarelle del mercato che sono un sottoprodotto del consumismo, ma vuole anche offrire una finestra sui piccoli momenti della vita delle persone che vivono ogni giorno in questo quartiere, il tutto attraverso l'estetica analogica di una macchina fotografica che è vecchia come questo mercato.
Crediti:
Fotografie / Tommaso Serra
Testi / Tommaso Serra